I principi di permacultura ed il cambiamento climatico

 di Pietro Zucchetti

Che cos’e’?

E’ un cambiamento a lungo termine del clima terrestre,dovuto agli umani che con le loro attivita’ hanno cambiato il clima del pianeta. (referenza 5/06/2015,EPA (U.S.),BGCI.org,dictionary.com)

“L’immissione di anidride carbonica nell’atmosfera negli ultimi 100 anni e’ l’evento piu’ importante degli ultimi 500.000.000 di anni” (Dott.sa Jennifer Macaway,studiosa di piante fossili).

Il rapporto dell’IPCC (International Panel on Climate Change) del 2007 dice:

1)La terra si sta riscaldando inequivocabilmente

2)La ragione e’ antropogenica dovuta principalmente al rilascio di anidride carbonica,vapore acqueo e metano.

3)Una metereologia estrema e’ il risultato, come: Siccita’,precipitazioni esagerate,ondate di caldo forte,intensificazione dei cicloni tropicali. Tutto questo per le normali attivita’ umane puo’ essere disastroso.

Non possiamo continuare a fare le stesse cose

Non possiamo continuare a fare le stesse cose per produrre il cibo,come per esempio importarlo, perche’ i costi di trasporto saranno sempre maggiori,fino all’insostenibilita’. Non possiamo piu’ immettere nutrienti nell’atmosfera invece che nel suolo come il carbonio,non possiamo piu’ deforestare,non possiamo piu’ defecare nell’acqua potabile,non possiamo piu’ produrre scarti che sono la fonte dell’inquinamento atmosferico,delle falde acquifere e del suolo.Non possiamo piu’ dimenticare che dobbiamo lasciare un territorio fertile ai nostri figli.

E quindi cosa possiamo fare?

Possiamo cambiare tutti insieme senza paura.

Possiamo fare cose molto piu’ belle ed interessanti che magari vadano a soddisfare prima di tutto i nostri bisogni e poi i nostri voleri nel rispetto dei nostri valori. Cosi’ andremo verso una direzione piu’ felice. La felicita’. La ricerca della felicita’,quanta gente ricerca la felicita’ oggi giorno?

Cura della Terra

Intanto sarebbe bello preservare cio’ che e’ rimasto.

Dopodiche’ possiamo misurare questo cambiamento climatico.Misurando la caduta annua in millimetri,la temperatura media annua,l’umidita’ relativa dell’aria,l’umidita’ del suolo e studiamo i microclimi per capire quale piante vivranno bene con i parametri che abbiamo misurato.

Possiamo usare la biodiversita’,piantando una grande varieta’ di alberi perche’ non sappiamo quali prospereranno fra cinquanta o cent’anni,seminando cereali in miscugli con varieta’ per vari climi e resistenti alla siccita’ o ad allagamenti.

Possiamo decarbonizzare l’atmosfera con la conservazione delle foreste,la riforestazione,il pascolo olistico e rigenerando territori degradati.

Studi paleologici rivelano,che nel passato,il movimento delle piante e’ stato il maggior responso al cambiamento climatico. Stiamo perdendo intere comunita’ di piante.Le piante costiere sono costrette tra l’avanzare del mare e le costruzioni umane,le piante isolate come le alpine e le piante che stanno sulle isole o le zone artiche sono in pericolo perche’ non si possono spostare. Siccome che si e’ allungata la stagione vegetativa di 3,3 giorni per decade che in 100 anni sono 33 giorni (The Environmentalist 2008) possiamo piantare piante che prima non potevamo coltivare come le piante tropicali al sud Italia o piante subtropicali e del sud Italia al settentrione. Possiamo piantare piante antagoniste insieme come il grano ed il sorgo,bietole/lattughe e pomodori,meloni e cavoli cosi’ qualunque clima faccia avremo un raccolto. Nell’orto seminiamo le ortive della stagione fresca come:Asparagi,fave,broccoli,cavoli di bruxelles,cavoli,erba cipollina,aglio,mostarda,prezzemolo,piselli,ravanelli,rabarbaro e spinaci che resistono a temperature tra i 5 ed i 29 gradi centigradi insieme alle ortive della stagione calda come:Pomodori,peperoncini,cetrioli,melanzane,zucche,meloni,peperoni,zucchine,batata.

Possiamo piantare piu’ piante perenni e frutta che sono molto piu’ tolleranti agli sbalzi termici che gli annuali. Se abbiamo determinato un clima dove ci sono frequenti siccita’ possiamo piantare piante tolleranti come:Fico,gelso,kako,feijoa,goji,corbezzolo,macadamia,melograno,fico d’india,jujuba. Sempre per la siccita’ possiamo creare siepi frangivento cosi’ da mantenere l’umidita’ nel suolo e nell’aria. Possiamo usare anche gli animali in zone aride e siccitose per reidratare il suolo cosi’ potremo reintegrare gli animali con i sistemi agricoli di piante,quindi integriamo gli animali invece che segregarli magari ci possono tornare utili.Alan Savory ha sviluppato un metodo di pascolo che permette di avere piu’ animali su un determinato pascolo per un tempo minore,lasciando il piedistallo delle piante da pascolo piu’ alto,questo permette di avere un tempo di recupero delle piante minore e quindi usare lo stesso pascolo piu’ volte,questo sistema si chiama pascolo olistico e serve a reidratare un territorio specifico,ad avere piu’ capi bestiame con meno pascoli.Tremila metri quadrati di pascolo olistico,in un’anno, sequestrano piu’ carbonio di tremila metri quadrati di foresta. Dall’altro canto se invece abbiamo un clima dove ci sono spesso allagamenti pianteremo piante tolleranti,come:Noci pecans,ciliegio,nocciolo,prugno,pero,pawpaw,mirtilli,acero da zucchero,gelso.

Piante che tollerano le variazioni climatiche sono: Melo,mandarino satsuma,kiwi,kumquat,loquat. Il mango tollera il sale.

Il cambiamento climatico e’ dovuto prevalentemente all’immissione di carbonio nell’atmosfera quindi vuol dire che ci sara’ piu’ anidride carbonica nell’aria che e’ cibo per le piante quindi possiamo aumentare i raccolti e creare citta’ foresta. Pero’ e’ anche vero che molti parassiti e funghi prosperano a temperature alte,nei climi umidi e in presenza di piu’ anidride carbonica. Infatti,questi si stanno spostando verso nord e quindi piu’ usiamo pesticidi e fungicidi per fermarli e piu’ la nostra salute declinera’.

Ritornando alla re-integrazione dell’animale da allevamento nella produzione di piante possiamo iniziare ad usare gli animali da tiro per risparmiare energia come il petrolio.

L’aumento della biodiversita’ in sistemi di produzione del cibo si puo’ ottenere usando sistemi policulturali agroforestali basando la produzione di cibo di piu’ sulle piante perenni che hanno piu’ tolleranza al cambiamento e diversificando le coltivazioni saremo piu’ resilienti. Possiamo sequestrare piu’ carbonio nel suolo pacciamando,non defecando nell’acqua ma in bagni a secco (compost toilets) o nella fitodepurazione usando acqua piovana o acqua usata piu’ volte come le acque grigie del lavandino del bagno,piantando alberi.

Anche non arando sequestriamo piu’ carbonio,perche’ quando si ara il carbonio del suolo si associa all’ossigeno diventando anidride carbonica che viene rilasciata nell’aria. Quindi possiamo intervenire molto facilmente sul suolo reidratandolo usando vari metodi come il sistema della linea chiave (Keyline design),il pascolo olistico,l’irrigazione con le acque grigie,la raccolta dell’acqua piovana anche in citta’.

La realta’ e’ che il suolo,in natura,si comporta come una spugna assorbendo acqua,carbonio e tutti i nutrienti. Quindi se lo ricopriamo di pacciamatura,lo amelioriamo con composto,the’ di composto e humus prodotto con i vermi dalla digestione dei nostri scarti,non solo creeremo l’effetto spugna ma chiuderemo il cerchio, rimettendo i nostri scarti nella produzione del cibo, annullando l’inquinamento e creando sistemi di produzione alimentare autosufficenti. Ed e’ solo cosi’ che potremo tornare ad essere autosufficenti nella nostra produzione alimentare.

 

Cura delle persone

La cura delle persone scatta immediatamente appena ci circondiamo di biodiversita’ di qualsiasi tipo.Tante piante diverse,tanti tipi di suolo diversi,tanto cibo diverso,tanti amici diversi questo ci mette a nostro agio perche’ la natura e’ diversa. La cura delle persone inizia quando si capisce che dipende tutto da noi la nostra salute,le nostre inimicizie,il nostro lavoro,il nostro vicino,il nostro paese. La malattia non esiste siamo noi che creiamo dei conflitti.Come noi con il nostro comportamento abbiamo creato questo grande conflitto, il cambiamento climatico. Il cambiamento climatico lo possiamo vedere anche come la terra ammalata che ha la febbre. Questa febbre gli serve per uccidere,con le alte temperature,i batteri nocivi ma in questo caso chi sono i batteri che danneggiano la terra?

La cura delle persone inizia quando capiamo che siamo tutti interconnessi ed abbiamo bisogno l’uno dell’altro. Manteniamo la nostra individualita’ ma cooperiamo con il vicinato.Questa cooperazione e’ la nostra salvezza anche per ribilanciare il clima.Se ribilanciamo il clima ribilanciamo noi stessi.

Allora si’ che avremo soddisfatto i nostri bisogni e voleri in armonia.

Quando una societa’ crea solo stress e’ una societa’ che vuole provocare disarmonia e quindi conflitti. E’ questa la societa’ in cui vogliamo vivere?

Cura per il futuro

Ovviamente per ribilanciare il clima sarebbe opportuno ridurre le emissioni e specialmente tutte le emissioni legate al petrolio. Quindi trasporti via mare,terra ed aria. Emissioni legate agli aerei militari ed emissioni industriali.

Ma possiamo creare un’economia diversa basata sul mutuo rispetto e sulla condivisione. Basata sulla distribuzione locale invece che internazionale. Questo vuol dire autosufficenza alimentare e rigenerazione del territorio.Un’idea carina sono le banche del micelio locali per inoculare il territorio e rigenerarlo per la produzione di cibo sostenibile.

L’integrazione sociale di tutti,giovani,anziani,bambini,adulti di tutte le razze perche’ il cambiamento climatico e’ in tutto il mondo e nessun territorio e’ immune.La grande migrazione che sta avvenendo in Italia e’ il frutto di questo cambiamento di clima in posti dove la vita e’ gia’ difficile.

Un futuro sano e’ quando vengono premiati coloro che rigenerano,coloro che con le loro pratiche favoriscono l’espressione della natura e dell’uomo che e’ quello di fertilizzare per riprodursi e non per distruggere sotto la bandiera del progresso.

In questo modo possiamo creare benessere e dare la possibilita’ alle generazioni future di vivere con le stesse possibilita’ dei loro padri grazie al cambiamento climatico.

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Pietro Zucchetti

Pietro Zucchetti e' in possesso del diploma in design di permacultura applicata (Dip.perm.des.), ottenuto dopo tre anni e tre mesi di studio ed applicazione dei principi della permacultura con l'Associazione Britannica. E' stato coinvolto in differenti proggetti con il Brighton Permaculture Trust. Ha fatto il training per insegnanti con Aranya in Devon,Gran

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