Orto collettivo a Lugo (RA)

Orto collettivo a Lugo (RA)

  • Stato del ProgettoIn progress
  • Inizio dataGiugno 2013
  • Fine Data
  • DesignerAndrea Minchio

PROGETTO di ORTO COLLETTIVO di Andrea Minchio

Via Nievo – Lugo (RA)

INTRODUZIONE

Questo progetto nasce dal desiderio di alcuni amici di realizzare un’Associazione senza scopo di lucro che abbia come obbiettivi l’educazione ambientale attraverso la realizzazione e la gestione di orti collettivi biologici, percorsi educativi e attività sociali e di educazione ambientale. Il progetto della progettazione del loro orto collettivo mi è stato affidato e ho deciso di progettarlo applicando le etiche e i principi di Permacultura, per avere un progetto che si prendesse cura della terra, delle persone e che potesse ridistribuire il surplus (prodotti dell’orto) a chi ne avesse bisogno.

I principi della Permacultura hanno dato la forma finale al progetto e a tutto il percorso di design che porta alla realizzazione del Master Plan finale.

Come struttura di design si è scelta quella denominata S.A.D.I.M.E.T. (Survey, Analisi, Design, Implementazione, Manutenzione e Tweaking [aggiustamento]) che trae la sua origine nel Landscape design.

I.1APPLICAZIONE DELLE ETICHE

CURA DELLA TERRA:

Il terreno che ci è stato dato in gestione dal Comune di Lugo (RA) verrà coltivato in modo biologico, senza utilizzo di fertilizzanti chimici, né antiparassitari o anticrittogamici, e non verranno utilizzate sostanze di derivazione chimica. La terra invece sarà arricchita utilizzando il compost che verrà prodotto nell’orto e rigenerata con l’utilizzo di preparati quali il the di vermicompost che aiuta la rigenerazione della terra.

CURA DELLE PERSONE:

I soci dell’Associazione la Casa del Melograno si prenderanno cura della loro salute sia passando del tempo a coltivare gli ortaggi, sia nutrendosi di prodotti che nasceranno da una terra rigenerata, sana e senza l’uso di sostanze chimiche.

REDISTRIBUZIONE DEL SURPLUS:

I prodotti dell’orto verranno distribuiti alle persone del quartiere sotto forma di ortaggi e frutti, ma anche sotto forma di cibo in occasione degli eventi organizzati dall’Associazione. Verranno inoltre piantati alberi e arbusti a costituire la siepe frangivento che produrranno frutta e bacche destinate all’avifauna.

I.2APPLICAZIONE DEI PRINCIPI DI PERMACULTURA:

Osserva e interagisci: per il posizionamento relativo delle strutture all’interno dell’orto si è osservata sia l’orientamento rispetto al Nord e sia la conformazione fisica del terreno

Cattura e accumula energia: Il semplice fatto di avere un orto significa catturare l’energia del sole e accumularla nella forma di ortaggi. Verranno inoltre create strutture con recupero dell’acqua per uso irriguo.

Ottieni un raccolto: Si otterrà un raccolto sia dagli orti che dalla food forest che dalle siepi, sia dall’Associazione.

Non produrre rifiuti: tutti gli scarti dell’orto rimangono sui bancali, mentre tutti i lavori di sfalcio dell’erba e tutto il resto del materiale organico viene compostato per produrre compost.

Progetta dalla struttura (pattern) ai dettagli: per gli stradelli mi sono ispirato al pattern delle foglie degli alberi, mentre per la disposizione dei cassoni ai pattern radiali. L’orto sinergico avrà la forma di una spirale.

Usa soluzioni piccole e lente: per la realizzazione dell’orto stiamo facendo piccoli passi alla volta utilizzando quasi al 100% il solo lavoro muscolare.

Usa i bordi e valorizza i margini: una delle zone più interessanti era il margine con il fosso che nel corso dei mesi è stato però quasi totalmente tombato dal Comune. Al suo posto prenderà vita una siepe multifunzionale (frangivento, azoto fissatrice, produttrice di bacche e fiori e anche fonte di grande biodiversità e riparo per gli uccelli, gli insetti e anche i roditori.

SURVEY

I.3INQUADRAMENTO AREA:

Figura 1: Vista satellitare del terreno di via Nievo.

Figura 2: Posizione del terreno rispetto alla città di Lugo (in giallo).

BREVE DESCRIZIONE DELL’AREA

Il terreno si trova nella città di Lugo in provincia di Ravenna, fuori dal centro storico, nella parte nord occidentale della città ed è accessibile da via Ippolito Nievo. L’area che sarà destinata ad orto è servita da un piccolo parcheggio situato a Nord-Ovest rispetto al terreno.

L’area è contornata da un piccolo parco cittadino che si affaccia su via Nievo e da due grandi aree destinate ad Orti Comunali. Nel lato a Sud-Ovest invece, confina con un campo abbandonato e un fosso.

Il terreno è di tipo argilloso, con presenza di crepe ben evidenti, lungo due lati c’è una siepe di alloro con tubo di irrigazione goccia a goccia, mentre il confine con gli orti comunali è segnato con un muretto di cemento alto circa 20 cm. Gli orti comunali sono serviti da impianto di irrigazione.

Sul terreno insistono inoltre 4 tombini, uno dei quali sul lato SW per la raccolta delle acque (fonte di zanzare) e 3 sul lato Est chiusi, probabilmente contenenti cavi elettrici o derivazioni dell’acqua.

I.4 CLIMA

Altitudine: inferiore ai 15 m slm

Precipitazioni:

769.2 mm/anno media periodo 1960-1999;

546.4 mm/anno media periodo 2000-2010

Precipitazioni nevose: in genere tra Dicembre e Marzo, max 50cm. Gelate ad Aprile con una media di 2,8 giorni di gelo ad Aprile.

Siccità: da Aprile a Maggio forte, da Maggio a Luglio media siccità.

Temperature: Min -5° C, Max 35°C. Negli ultimi 50 anni abbiamo avuto un aumento della temperatura media invernale di 2,5°C e di + 1°C sulla media estiva (dati relativi alle stazioni Emiliane).

Venti: Inverno: venti deboli da Nord-Ovest, Primavera: deboli da Nord-Est, Estate: deboli da Est, Autunno: deboli da Nord, Nord-Ovest.

L’analisi dei dati meteo-climatici degli ultimi 10 anni (tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2010) ha messo in evidenza che ci sono stati in media annualmente 546 mm di pioggia, con valori oscillanti tra i 775 (valore massimo [2004]) e 283 (valore minimo [2010]) mm.

Figura 3: Istogramma delle precipitazioni degli ultimi 10 anni.

L’analisi dei dati di precipitazione totale annua relativi al periodo 1960-1999 (40 anni) mette in evidenza una piovosità media di 769.2 mm con due estremi: il 1966 con più di 1300 mm di pioggia e il 1988 con 372.4 mm di pioggia.

Figura 4: Istogramma dei valori di precipitazione per il trentennio 1961-1999.

Figura 5: Direzione e frequenza dei venti (la stazione di misura è quella di Ravenna)

I.5 INTERVISTA AL CLIENTE

Il cliente è rappresentato dall’associazione “La Casa del Melograno” costituita da 12 soci (giugno 2013). L’intervista è stata sottoposta a tutti e 12 i soci e qui sotto viene elencata una sintesi delle risposte date.

Nome: Associazione Casa del Melograno

Indirizzo: Lugo (RA)

Dimensione della proprietà: 900 mq

Numero di persone nella proprietà: 10/12

Gruppi che usano la proprietà: Studenti, amici, visitatori occasionali

Considerare le disabilità fisiche: Da valutare se si devono accogliere scuole, quindi bambini e/o disabili.

Lavoro e abilità:

Stile di vita del gruppo: Semi sostenibile tendente al sostenibile

Abitudine alimentari: Onnivori

Età: Dai 27 ai 65.

Situazione finanziaria per realizzazione design: molto bassa a livello economico ma a disposizione materie prime riciclate

Risorse sulla proprietà: acqua fornita dal Comune di Lugo, Lampione sul lato Ovest fuori dal confine dell’area.

Tipologia della proprietà: in concessione (di proprietà del Comune di lugo).

Restrizioni sull’uso della proprietà: Regolamento del verde, distanze per piantare le piante sui confini di proprietà.

Catastrofi potenziali: Neve e gelo

Planimetrie e mappe varie: mappa catasto, Google map/ Bing

Livello/tipo di prodotti richiesti: Capanno attrezzi, gazebo per socializzazione.

Misure ed efficienza energetica, ed uso energetico: si

Riservatezza (viste, vicini difficili, ecc..): se possibile

Priorità per la proprietà: Orto

Situazione idrografica (qualità e quantità): non presente

Acqua in generale: quella fornita dal Comune di Lugo e quella piovana raccolta dai tetti delle strutture.

Suolo: Argilloso-limoso, si presenta con crepe e colore molto chiaro. Assenza di humus.

Erosione: è presente

Aspetto: prato a prevalenza di gramigna

Voleri del cliente: area coperta, spazio didattico; orto giardino; alberi da frutta

Bisogni del cliente: Cibo sano; spazio di aggregazione/condivisione; relax; di un progetto che abbia un buon fine.

Servizi: Capanno attrezzi, serra per piantine, cisterna acqua piovana, compostiera.

Venti: da Nord-Ovest

L’intervista è stata effettuata ai primi di Luglio 2013 per via telematica (e-mail).

I.6 SOPRALLUOGO:

E’ stato effettuato un sopralluogo in data 11 giugno 2013.

 
Vista sui confini NO e NE con ingresso nel centro tra le siepi di alloro
 
Vista sul confine SE con dettaglio del muretto di confine con gli orti comunali

Figura 6: Schizzo dell’area nel corso del sopralluogo.

È stato effettuato un rilievo topografico al fine di identificare le pendenze del terreno. Il piano quotato è riportato in Figura 7 mentre in Figura 8 si può vedere una mappa con le pendenze rappresentate da una superficie in falsi colori.

Figura 7: Piano quotato realizzato tramite rilievo GPS differenziale di precisione.

Figura 8: Superficie realizzata dai punti quotati misurati in campagna. I colori blu più scuri rappresentano le aree più elevate mentre i gialli e i rossi quelle più depresse. Le quote minori si hanno in prossimità del fosso. Le frecce blu indicano la direzione della pendenza.

I.7FATTORI LIMITANTI

  • Suolo fortemente argilloso, quasi totalmente privo di materia organica e con evidenti fessurazioni da assenza di precipitazioni; bassa fertilità.
  • Copertura del terreno a forte predominanza di gramigna
  • Pochi soldi da investire
  • Poco tempo continuativo da dedicare (circa 5 ore a settimana) ma ci sono 10/13 persone che si mettono in gioco.
  • Cani liberi che possono entrare nell’area.

I.8MICROCLIMI.

Il margine più interessante è quello rappresentato dal lato a SW dove un fosso con vegetazione spontanea e insetti rappresenta una grossa fonte di biodiversità.

I.9P.A.S.S.E. (Piante, Animali, Strutture, Strumenti ed Eventi)

PIANTE ANIMALI STRUTTURE STRUMENTI EVENTI
Alberi:

Un filare di cachi.

Grilli. 4 Tombini, uno con acqua dentro. Nessun Finanziamento, disponibilità economica limitata. Laboratorio per scuole.
Arbusti:

Siepe di alloro che copre 2 lati del terreno

Tracce di cani. Siepe di alloro su 2 lati Progetto dimostrativo di Orto sociale.
Rampicanti:

n.p.

Parcheggio Workshop/Laboratori
Erbe:

gramigna, piantaggine, tarassaco, carote selvatiche e vari tipi di radicchi selvatici.

Lampioni su lato parcheggio
Tappezzanti:

trifoglio bianco.

Presa acqua
Radici:

n.p.

ANALISI

I.10BISOGNI-VOLERI-VALORI

Quelli elencati nella tabella sottostante sono i concetti che sono risultati dalle interviste fatte ai 12 soci dell’Associazione. In Permacultura i tre settori (Bisogni, Voleri e Valori) rappresentano il cuore della progettazione. Da questi concetti si inizia a lavorare e si costruisce tutta l’analisi e tutto il progetto.

BISOGNI VOLERI VALORI
Cibo sano

Spazio di aggregazione/condivisione

Di un progetto che abbia un buon fine

Relax

Educare

Realizzazione progetti associazione

Lavorare all’aria aperta

Area coperta

Spazio didattico

Orto

Giardino

Alberi

Fiori

Capanno attrezzi

Che funzioni

Essere sostenibile: lavorare con la natura e non contro

Associazionismo

Benessere salutare e psicofisico

Cibo biologico

Ecologia

I.11FUNZIONI, SISTEMI ed ELEMENTI

FUNZIONI SISTEMI ELEMENTI
Relax Gazebo/Pergola

 

Angolo relax

Sedie

Panche

Amache

Materiale di recupero

Food Forest, Siepe foraggera Alberi, arbusti,piante, fiori

Paglia-pacciame

Laghetto Lavoro iniziale

Telo impermeabile

Pesci, piante

Produzione cibo sano Orto Semi, piante, serretta

Cassoni, terra, sabbia, compost, paglia, tutori in ferro

Food Forest Alberi

Arbust, piante perenni

Piante da copertura

Cartone, paglia, pacciamatura

Siepe Foraggera Alberi, arbusti, frutti minori, piante

cartone, paglia, pacciamatura

Aggregazione/condivisione Gazebo/Pergola Legno

Grondaie

Tubi

Piante rampicanti

Tavolo

Programmazione Incontri fissi

Associazione

Educare Visite organizzate Orti, vialetti, area comune

Bacheca

Cartello informativo

Insegna associazione

Amici Facebook
Vicini Cartelli informativi/Bacheca

Insegna Associazione

Progetto con un buon fine Organizzazione Gannt

Pianificazione attività

Time tables

Capanno attrezzi Legno

grondaia

Tubo

I.12WEB of CONNECTION

 
La Web of Connections (rete delle connessioni) è un diagramma che consiste nel connettere tra di loro gli elementi provenienti dalla tabella FUNZIONI/SISTEMI/ELEMENTI e unire con una linea gli elementi che hanno una o più connessioni.

Maggiore è il numero delle connessioni (indicate nel cerchio vicino al nome) e maggiore è l’importanza dell’elemento e quindi la sua realizzazione.

La tabella seguente indica gli elementi e il loro numero di connessioni, elencati per importanza.

 

CONNESSIONI ELEMENTI
22 Associazione

Capanno attrezzi

20 Piante
16 Orto
15 Food forest
14 Laghetti
13 Cisterna acqua

Grondaia

Legno riciclato

12 Semi

Serretta

11 Gazebo

Compostiera

Vialetti

Pesci

10 Siepe foraggera

Paglia

9 Tubi
8 Swale

Bacheca

6 Tavolo
5 Amache

Sedie/Panche

2 Telo impermeabilizzante

Tabella 1: Risultato dell’analisi Web of Connections.

Analizzando il numero di connessioni si evince che le prime due cose da fare per la realizzazione di questo progetto sono costituire l’Associazione e costruire/acquistare il capanno degli attrezzi con i principali attrezzi necessari per la realizzazione dei lavori iniziali (creazione dei bancali dell’orto sinergico, creazione dei cassoni, scavo dei laghetti, ecc…)

In ogni progetto permaculturale che si rispetti una grossa fetta di importanza è data alle piante (alberi, arbusti, piante rampicanti, tappezzanti, ecc…); in questo progetto bisognerà cercare, piantare, riprodursi molte delle piante necessarie e comprare gli alberi da frutto desiderati.

A seguire c’è ovviamente la costruzione degli orti (sinergico, a cassoni, tradizionale, ecc…)

Poi seguirà la creazione delle aiuole a cumulo e l’impianto degli alberi da frutta nella food forest, ma anche l’impianto delle specie perenni che si sono autoriprodotte (carciofo, consolida, bella di giorno, ecc…) e avanti così fino a completare tutti gli elementi del sistema.

Una nota sull’ultimo elemento in ordine di connessioni: il telo impermeabilizzante, l’analisi delle connessioni ha messo in evidenza che il telo è in connessione solo con l’Associazione (che dovrebbe metterlo nelle buche che diventeranno i laghetti) e con i laghetti; questo ci fa capire che il telo non è un elemento fondamentale del sistema e che può facilmente essere sostituito (per esempio da una compattazione manuale del terreno scavato).

I.13ANALISI INPUT OUTPUT

L’analisi dei Bisogni, Voleri e Valori ha messo in evidenza una serie di Sistemi che rappresentano il cuore del progetto, la realizzazione pratica di questi sistemi permette al progetto di prendere corpo e di procedere, in parte in autonomia, negli anni futuri.

I sistemi che vengono descritti e analizzati in seguito sono i seguenti:

  • Orto Sinergico
  • Orto a cassoni/Keyhole
  • Food Forest
  • Siepe foraggera
  • Laghetti
  • Capanno attrezzi
  • Gazebo/Pergola
  • Vialetti

L’analisi degli Input di ogni sistema mette in evidenza quello che ‘serve’ per la realizzazione di un sistema o quello di cui ha bisogno un determinato sistema.

L’analisi degli output invece mette in evidenza quello che il sistema produce o fa.

L’analisi combinata Input/Output di ogni sistema mette in risalto quanto un sistema sia associabile ad un altro, ovvero quando un sistema produce degli output che possono essere input per un altro sistema, questi due sistemi vanno messi vicini, e così via per tutti i sistemi che entrano in gioco nel progetto.

INPUT SISTEMI OUTPUT
Bancali di terra

Impianto di irrigazione

Paglia o pacciamatura

Tutori permanenti (tondini ferro da 12 mm)

Filo di ferro (3 o 4 mm)

Piante da trapiantare

Semi

Fiori

Acqua

Siepe

Lavoro iniziale

Dissodatore

ORTO SINERGICO Biodiversità

Ortaggi e verdure

Bellezza

Relax

Margini

Fertilità

Pacciamatura

Assi legno riciclate/lamiera

Terra, sabbia, compost

Piantine da trapiantare

Semi

Fiori

Acqua

Siepe

Compost

Lavoro iniziale

ORTO A CASSONI Cibo

Ortaggi e verdure

Fiori

Bellezza

Margini

Alberi

Arbusti

Piante

Bulbi

Semi

Fiori

Compost

Cartone

Paglia o pacciamatura

FOOD FOREST Cibo

Frutti

Fiori

Relax

Biodiversità

Margini

Verdure e ortaggi perenni

Microclima

Fertilità

Pacciamatura

Habitat per uccelli

Alberi

Arbusti

Semi

Compost

Cartone

Paglia o pacciamatura

SIEPE FORAGGERA Biodiversità

Microclima

Margine

Frangi vento

Relax

Habitat per fauna minore

Cibo

Frutti

Melliflua

Pacciamatura

Lavoro iniziale

(Telo impermeabilizzante)

Pesci

Piante

Semi

Acqua

Sassi

LAGHETTO Biodiversità

Microclima

Margini

Cibo (germogli Tifa, crescione d’acqua, castagna d’acqua,…)

Relax

Acqua

Pesci

Habitat per Insetti, Anfibi e Rettili

Legni di recupero

Assi legno (tetto)

Sedie

Panche

Tavolo

Grondaia

Pianta rampicante (vite da tavola)

Tanica per acqua piovana

Sabbia

Copertoni

GAZEBO/PERGOLA Spazio comune di aggregazione

Ombra

Fresco

Accoglienza

Relax

Acqua

Frutta

Raccolta acqua piovana

Comune

Scaffalatura

Cassette per semi

Cassette per attrezzi

Attrezzi per orto

CAPANNO ATTREZZI Sicurezza

Spazio per bacheca

Spazio per serra piantine

Raccolta acqua piovana

Legno cippato

Trucioli legno

Cartone

Sassi

Coppi

Bottiglie vetro

VIALETTI Ordine

Direzione

 

Materiale vegetale

Legno riciclato

Ombra

Acqua

Paglia

COMPOSTIERA Compost

DESIGN

I.14ZONE e SETTORI

In Permacultura si usa progettare suddividendo l’area d’interesse in ZONE.

Le zone sono sei:

Zona 0: normalmente è rappresentata dalla casa, nel nostro caso la zona zero è rappresentata dal luogo di aggregazione/condivisione ovvero il gazebo. Questa sarà la zona che sarà sempre visitata, dove i soci dell’associazione si incontreranno e/o comunque che attraverseranno prima di accedere al resto dell’area ed è rappresentata dal gazebo/pergola e dal capanno attrezzi, in arancione nella mappa.

Zona 1: è la zona attorno alla casa e che viene visitata almeno una volta al giorno. In questa zona si può contenere l’orto, il cassone del compost, la vermiera, la spirale delle aromatiche. Qui verranno fatti gli orti sinergico, a cassoni e tradizionale, in blu nella mappa.

Zona 2: è una zona intensamente curata e densamente coltivata. Possono essere presenti anche alcuni grandi alberi che ospitano sotto la loro chioma un complesso sistema di specie erbacee ed arboree, in particolare piante da frutto. Questa sarà la zona dedicata alla coltivazione delle specie annuali che non richiedono particolari e continue attenzioni (patate, cereali, legumi) ma ci sarà spazio anche per un prato fiorito con al centro un albero di melograno (simbolo dell’associazione) in giallo nella mappa.

Zona 3: la nostra zona tre ospiterà il giardino foresta (Food Forest) con alberi da frutto che non necessiteranno di potature, arbusti e specie vegetali perenni. In questa zona ci si recherà per rilassarsi e per raccogliere i frutti e i prodotti, in viola nella mappa.

Zona 4: poco curata, semi selvaggia. Adatta alla raccolta di frutti selvatici, alla forestazione e ad ospitare animali selvatici. In questo progetto la zona 4 è rappresentata dai laghetti e da una fascia di siepe foraggera autonoma che non necessita di particolari cure ed attenzioni se non la raccolta dei frutti in verde nella mappa.

Zona 5: è lasciata allo stato naturale. Questa zona è fatta per osservare ed imparare, la progettazione non deve interessarla, in verde scuro nella mappa.

In fase di progettazione è molto utile suddividere l’area di progetto in settori. I più importanti settori che vengono rappresentati sono quello dei venti freddi e dannosi, dei venti caldi, l’esposizione al sole (con la rappresentazione dei settori invernali ed estivi), i settori a rischio d’incendio o d’inondazione.

Figura 9: Mappa dei settori relativi al progetto; i venti principali, le esposizioni al sole nei diversi mesi dell’anno e le pendenze

In quest’area vengono rappresentati i venti nelle tre stagioni (Primavera, Estate ed Inverno) rappresentati da frecce di diverso colore, l’esposizione al sole invernale ed estivo (aree gialle) e le leggere pendenze (frecce marroni).

Figura 10: Angoli di azimuth (angoli rispetto al Nord) del sole all’Alba e al Tramonto nel 12 mesi dell’anno.

I.15

I.16CONCEPTUAL DESIGN

Questa mappa rappresenta le principali vie di accesso e di movimento all’interno dell’area. In viola sono rappresentati i flussi che avvengono più di frequente (zona 0 e 1) mentre in blu quelli meno frequenti (zona 2). Per ottimizzare e migliorare la percorribilità e per indirizzare gli utilizzatori dell’area, ma anche gli ospiti o gli utenti occasionali, si suggerisce di marcare in maniera evidente i vialetti di accesso ai vari orti e alle altre zone del campo.

I vialetti ipotizzati sono tre e possono essere evidenziati utilizzando materiale di recupero come i trucioli o il cippato di legno, entrambi sono materiali di scarto che si possono trovare anche a costo zero.

Per delimitare le vie di percorrenza all’interno del prato fiorito si può scegliere di rasare il prato solo lungo specifici tratti.

I.17MASTER PLAN

Mettendo insieme tutti gli elementi raccolti, analizzati e cartografati si ottiene il Master Plan, ovvero il risultato finale del processo di design.

Per quest’area sono state ipotizzate tre tipologie di orti che ricadono nella ZONA 1: un orto sinergico a bancali con una spirale che si apre dal centro verso l’esterno fino al primo vialetto di accesso. Un orto a cassoni (possono essere di legno, coppi, bottiglie, ecc…) che segue radialmente l’andamento curvo del vialetto e magari un keyhole garden per avere un po’ di diversità.

Nella ZONA 2 sono state inserite le aiuole più grandi, quelle in cui si coltivano i cereali o i legumi (ceci, fagioli, fave, piselli, ecc.) o le patate, le zucche, ecc. In questa zona ci sarà anche l’area che rappresenta un po’ l’associazione: all’interno di un prato fiorito, con fiori spontanei che cambieranno forme, colori e profumi nell’arco delle stagioni sarà piantato un albero di melograno con una panca circolare tutt’intorno per ospitare i soci e per godersi momenti di relax. I vialetti di accesso e il confine saranno contornati da basse e produttive siepi di frutti minori come i ribes rossi, i lamponi, l’uva spina, le more senza spine, ecc…

Nella ZONA 3 verrà creata una Food Forest ovvero un giardino foresta con alberi da frutta, arbusti e piante perenni ad imitazione dei boschi produttivi che non hanno bisogno di cure o manutenzione. La Food Forest fornirà frutti e cibo nel corso sarà un sistema in evoluzione e si arricchirà di anno in anno.

Infine la ZONA 4 che ospiterà i due laghetti, la siepe foraggera e lo swale ricadrà lungo il confine di Sud-Ovest.

I.18COSTI

Le principali spese saranno relative a:

  1. Acquisto/costruzione capanno attrezzi
  2. Acquisto materiale per gazebo
  3. Acquisto materiale per pergolato
  4. Acquisto alberi da frutta
  5. Acquisto semi biologici

GAZEBO

Il comune richiede un gazebo con certificazione, di conseguenza bisognerà rivolgersi ad una società che produce strutture in legno e chiedere un preventivo.

ALBERI DA FRUTTA (circa 200/300 €)

Gli alberi da frutta da acquistare in totale dovrebbero essere circa una ventina (20), gli alberi dovranno essere messi a dimora in autunno o in primavera. Il costi di un alberello di un anno si aggira intorno ai 10/15 euro, mentre alcune specie da siepe si possono ordinare in vivai forestali a costi decisamente inferiori (1-2 euro).

FRUTTI MINORI (circa 100/150 €)

Molti alberi di frutti minori (More, Lamponi, Ribes, Uva Spina, Goji, ecc…) possono essere comprate e riprodotte per talea, si moltiplicano facilmente quindi basta impostare il primo lavoro di impianto e poi successivamente dedicarsi alla moltiplicazione/riproduzione.

Il costo degli alberi di frutti minori si aggira tra i 10-15 euro.

SEMI

Si possono acquistare via internet (per esempio presso Arcoiris) oppure iniziare a frequentare eventi con scambi di semi e farsi una scorta.

IMPLEMENTAZIONE

I.19CRONOPROGRAMMA

Fino a Febbraio/Marzo 2014 si può procedere alla delimitazione degli stradelli e alla costruzione dei cassoni. Si può procedere inoltre al reperimento di materiale organico per aumentare la fertilità del suolo.

Stradelli: si può procedere in vari modi, ma prima di tutto bisogna delimitare sul terreno la posizione degli stradelli, poi si può coprire il terreno con tessuto Geotessile” oppure anche con 2 strati di cartone con sovrapposizioni di almeno 5 cm per evitare che le erbe più ostinate riescano comunque a farsi strada tra i cartoni. Come copertura si può usare segatura, trucioli di legno, in questo caso la durata della copertura degli stradelli sarà di 3/5 anni, oppure si può usare anche la paglia ma la durata scenderà a 2/3 anni. Si può pensare di utilizzare anche dello stabilizzato, la durata sarà lunghissima, ma i prezzi aumentano notevolmente.

Orto sinergico: fino alla fine di febbraio/inizio di marzo se l’inverno sarà particolarmente piovoso non si potrà procedere alla preparazione dei bancali sinergici, tuttavia si possono delimitare i bancali apportando materiale organico procedendo a posizionare strati di compost, cartone e paglia (almeno 30 cm) sulla terra nella posizione che avranno in futuro i bancali sinergici.

Figura 11: Esempio di stratificazione del materiale organico sul suolo.

Figura 12: Delimitazione stradelli e apporto materiale organico su futuri bancali sinergici.

Figura 13: Inizio dei lavori di scavo degli stradelli. Lo scavo viene foderato con del cartone e ricoperto con macerie. Le macerie verranno battute e compattate, infine saranno ricoperte con ghiaino. L’immagine di Google aggiornata all’inizio dell’estate del 2014 mostra lo sviluppo dell’orto.

Figura 14: L’immagine a sinistra mostra lo stato della Food Forest all’inizio dell’estate del 2014; l’immagine di centro e quella di destra invece mostrano lo stato dei cassoni e delle aiuole a cumulo sempre nello stesso periodo.

L’11 Ottobre 2014 è stato fatto un laboratorio sulle gilde o associazioni di piante sotto agli alberi della Food Forest. Abbiamo organizzato un evento invitando gli amici a passare una giornata all’aperto portandoci in dono una pianta. Il risultato della giornata si può vedere nelle immagini sottostanti:

Il 22 Novembre 2014 sono state scavate e costruite due aiuole rialzate usando la tecnica Hugelkultur lungo il confine con gli orti sociali. Le due aiuole ospiteranno arbusti tipo i lamponi, le more, i ribes, i goji ed anche le fragole. Nelle immagini sottostanti si vedono le varie fasi del lavoro.

Figura 15: Si scava un fossato largo indicativamente 50 centimetri e profondo due vanghe; si riempie il fossato con tronchi, rami, foglie e si ricopre con la terra scavata. Sopra all’aiuola realizzata si può stendere uno strato di pacciamatura.

.

I.20 SPECIE CONSIGLIATE

BOSCO PIANURA ALLUVIONALE EMILIANO-ROMAGNOLO

La composizione floristica del bosco di pianura Emiliano-Romagnolo rispecchia le condizioni di un bosco di pianura che vegeta su terreni tendenzialmente asfittici, periodicamente allagati e invasi da sedimenti finissimi. Tra le specie arboree dominano farnia (Quercus robur), frassino ossifillo (Fraxinus oxycarpa) e pioppo bianco (Populus alba), anche con esemplari di notevoli dimensioni; diffusi sono anche olmo (Ulmus minor) e acero campestre (Acer campestre), usualmente collocati su un piano dominato. E’ comune anche il salice bianco (Salix alba), talora addensato in saliceti lungo i fiumi con Salix triandra, Solanum dulcamara e Amorpha fruticosa. Quest’ultima, rigogliosa e invadente, fa parte del corteggio delle specie avventizie che comprende anche robinia (Robinia pseudoacacia). Lo strato arbustivo annovera prugnolo (Prunus spinosa), biancospino (Crataegus monogyna), sanguinello (Cornus sanguinea), nocciolo (Corylus avellana), sambuco (Sambucus nigra) e ligustro (Ligustrum vulgare). Lo strato erbaceo, poco sviluppato e floristicamente povero, è dominato da fitti cespi di Carex pendula. Le zone che più raramente vengono raggiunte dalle piene presentano invece un esteso tappeto di edera (Hedera helix). C’è qualche rovo (Rubus caesius) e, nelle zone meno umide, Brachypodium sylvaticum. Si tratta dunque di un raro e significativo esempio di carici-frassineto di clima fresco, sostanzialmente diverso dal querco-carpineto boreo-italico del quale costituisce una sorta di variante su terreno impermeabile.

FOOD FOREST

Gli alberi da frutta all’interno del giardino foresta saranno piantati in un suolo pesante, attualmente caratterizzato in estate da evidenti crepe e in inverno da ristagni d’acqua che possono causare danni molto importanti alle piante non adattate.

Sebbene prendersi cura della terra e di conseguenza migliorare la fertilità del suolo sia una delle primarie finalità di un progetto permaculturale, è di primaria importanza scegliere sin dall’inizio piante resistenti e adattate a crescere su suoli pesanti. Può essere interessante anche piantare alberi e arbusti su fasce di terreno rialzate (raised bed).

Una selezione di specie adatte è da scegliere tra quelle consigliate:

pero (portainnesto franco [FR]), albicocco, ciliegio, mandorlo, fico

Gelso, Melo cotogno, Nespolo

Tra gli alberi da frutto si possono mettere a dimora specie di arbusti che serviranno ad aumentare la biodiversità del frutteto, ad attrarre fauna selvatica (in particolare insetti e uccelli); si consigliano specie di arbusti azoto fissatori:

Come piante tra alberi e arbusti si possono piantare specie edibili perenni:

Alchechengi, bella di giorno, borraggine, bulbi di fiori, carciofo, consolida, emerocallis, nasturzio, piante aromatiche, rabarbaro, spinacio Nuova Zelanda e tuberina.

Come piante tappezzanti si consiglia:

Trifoglio Ladino insieme ad erba medica

SIEPE FORAGGERA

La siepe foraggera ha bisogno di molte meno cure rispetto ad un normale frutteto, le piante consigliate da piantare nella siepe foraggera forniranno bacche o frutti commestibili, oppure saranno utilizzate specie azoto fissatrici per migliorare le struttura e la fertilità del suolo.